I laboratori didattici hanno l’obiettivo di introdurre i ragazzi allo sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso la metodologia Evolve Education, basata sulla Self-Science sviluppata da Six Seconds.
Le neuroscienze ci dicono che le emozioni facilitano l’apprendimento ed il laboratori hanno un taglio pratico ed esperenziale in modo da favorire la comprensione di concetti e di permettere di collegare gli argomenti trattati con la vita quotidiana.
Il percorso base (che può essere adattato in funzione delle esigenze scolastiche e dell’età dei ragazzi coinvolti) prevede 18 laboratori della durata di 45 minuti circa attraverso cui si porranno le basi alla comprensione del modello di sviluppo dell’Intelligenza Emotiva attraverso le 3 macro aree:
Conoscersi Gestirsi Dirigersi
e si approfondiranno le 8 competenze :
comprendere le emozioni – riconoscere i sentieri emozionali – utilizzo del pensiero sequenziale – navigare le emozioni – trovare la motivazione intrinseca – esercitare l’ottimismo – far crescere l’empatia – perseguire obiettivi eccellenti
Ogni laboratorio per massimizzarne l’efficacia si basa su 3 fasi:
1. MOTIVARE
In questa fase dobbiamo “agganciare” i ragazzi, attirandoli verso il cuore del nostro argomento. L’obiettivo è stimolare la conoscenza preesistente e stabilire dei punti di riferimento che li aiutino a navigare lungo l’apprendimento.
La cosa sarà tanto più ben riuscita, quanto più saremo capaci di incuriosire e coinvolgere.
2. ATTIVARE
Una volta ottenuti attenzione ed interesse, è il momento di andare al cuore del contenuto.
Vivere un’esperienza che consenta di comprendere concretamente di cosa si sta realmente parlando, costituisce il focus di questa fase.
A qualunque età, il gioco, la sperimentazione, la simulazione, la riproposizione scenica, il mini-laboratorio, sono strumenti utili ed efficaci per mostrare l’evidenza di un concetto. L’obiettivo è stimolare nuovi e diversi punti di vista, alternative, possibilità.
3. RIFLETTERE
Il passo finale è mettere insieme quanto appreso e prepararsi ad applicarlo in situazioni simili oppure in casi differenti in cui sia possibile estendere quanto sperimentato.
Sarebbe opportuno tenere traccia, soprattutto a scuola, di quanto discusso e deciso, delle riflessioni sorte tra i compagni e con gli insegnanti, tra amici e con i genitori.
Un diario scolastico contenente idee, soluzioni, analisi e sintesi di tutti i componenti della classe, sarebbe uno strumento prezioso per “salvare” le migliori azioni di problem solving!