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Certificazione EQ Educator – La mia esperienza

Empowering People with Emotional Intelligence

Certificazione EQ Educator – La mia esperienza

Roma 16-17 Settembre 2017

Su un lato della bella sala che accoglie una ventina di donne curiose e concentrate campeggia “il muro dell’apprendimento”, una sorta di grande arcobaleno a tre fasce che attende le nostre risposte.

Che cosa accadrebbe se io raggiungessi il massimo nella mia professione?

Comincia cosí il primo corso in Europa che certifica l’EQ Educator per una piena implementazione dell’apprendimento socio-emotivo nella scuola. Una 2-giorni ricchissima rivolta a insegnanti, formatori e coach, che si è svolta a Roma, grazie all’entusiasmo e alla preparazione di Sveva, Manuel e Massimiliano.

In breve l’arcobaleno si riempie di post-it colorati con le nostre fantasie realizzate. La fascia azzurro chiaro al centro riguarda l’individuo, il singolo studente; più ampia e celeste è la dimensione della classe. Infine l’intera comunità scolastica corona il tutto con un blu intenso. Sono questi gli ambiti che l’apprendimento socio-emotivo può coinvolgere.

A partire da noi stessi, attraverso le dimensioni della nostra vita quotidiana e professionale, fino all’intera società. Six Seconds ha l’obiettivo di coinvolgere 1 miliardo di persone entro il 2039 e il video che ci viene proposto ci convince che è con il cuore aperto che potremo dirci veramente umani (www.joinaforce4good.org). Noi non possiamo costringere nessuno a cambiare, ma possiamo essere fonte di ispirazione con il nostro esempio. Che bello!

È per questo che ho deciso di partecipare al corso. Per conoscere l’intelligenza emotiva divulgata da Goleman ormai più di vent’anni fa e farne il centro della mia vita familiare e professionale.

Se è vero – come hanno ormai ampiamente dimostrato le neuroscienze – che si apprende facendo, e meglio ancora divertendosi, il corso per la Certificazione EQ è stato esso stesso un eccellente esempio di come possiamo veramente comprendere se noi per primi ci mettiamo in gioco.

Conosci te stesso. Scegli te stesso.  Guida te stesso. I 3 obiettivi del modello Six Seconds li abbiamo sperimentati prima di tutto su di noi, facendo e divertendoci: attraverso la descrizione dell’oggetto-simbolo della nostra professione che ci avevano chiesto di portare al corso, attraverso

domande che hanno interrogato le nostre emozioni e il modo di esprimerle. Abbiamo anche usato un pallone per ricevere e dare con gratitudine, una pallina da tennis mirabilmente sostenuta da fili che a piccoli gruppi dovevamo trasportare con grande attenzione, cura ed equilibrio. Abbiamo cercato di capire qual è la nostra motivazione intrinseca. Come esercitare l’ottimismo. Far crescere l’empatia e perseguire obiettivi eccellenti.

Alla fine tutta la sala era piena di biglietti, della sagoma dei nostri corpi rivestiti di buone parole per la nostra mente, il nostro cuore e le mani e i piedi che agiscono con empatia. E siamo ritornate alle nostre case con il cuore pieno di riconoscenza. Ce la possiamo fare!

di Elena Dragan